Il primo amore / Ædicola

A/EDITORIA / Progetti Editoriali / Rassegna: Ædicola / Il primo amore

Focus / Rivista letteraria / Narrativa, Analisi e critica letteraria

Formato / Cartaceo (magazine) e Digitale

Periodicità / Quadrimestrale

Accetta racconti /

Accetta poesie /

Accetta libri da recensire /

In attività dal / 2006

   

Descrizione / Il primo amore

Il primo amore è un quadrimestrale di sconfinamento che unisce letteratura, politica, fotografia e riflessione filosofica. Ogni numero è un viaggio attraverso testi di scrittori, poeti e cineasti, con pagine che si trasformano in racconti visivi. La rivista esplora temi dominanti, presenta anticipazioni di libri in uscita, interviste e recensioni. Per consultare i vecchi numeri della rivista si può consultare il sito di Effigie.

Nasce da una scissione da Nazione Indiana. Nella redazione c’è lo scrittore Antonio Moresco.

Il primo amore, una rivista che affronta temi urgenti e tabù della nostra epoca. Ogni numero è strutturato con un dialogo fitto tra testo e immagini, dove le fotografie raccontano parallelamente alle parole.

Nel febbraio 2012, Il primo amore si è costituito in associazione culturale.

Storia /

Nel novembre del 2001, si tiene a Milano il convegno Scrivere sul fronte occidentale, autoconvocato da scrittori, artisti e intellettuali. Questo incontro nasce in un clima di turbamento generale, caratterizzato dalla vittoria della destra alle elezioni, dalla violenta repressione del dissenso a Genova durante il G8 e dagli attentati dell’11 settembre a New York.

Già dalla primavera del 2001, Carla Benedetti, Antonio Moresco, Tiziano Scarpa e Dario Voltolini avevano iniziato a organizzare un evento sull’intreccio tra cittadinanza e scrittura, ma gli eventi rendono l’incontro ancora più urgente. Il convegno vede la partecipazione di numerosi scrittori e intellettuali, tra cui Andrea Bajani, Helena Janeczek, Antonio Moresco e Tiziano Scarpa.

Le riflessioni e gli interventi dei partecipanti vengono successivamente raccolti in un libro omonimo, pubblicato nel 2002 da Feltrinelli e curato da Antonio Moresco e Dario Voltolini. Questo libro suscita una forte critica ideologica da parte del supplemento letterario del quotidiano il manifesto.

Nasce Nazione Indiana /

Nel 2002, durante un periodo di grande fermento culturale e politico, gli scrittori Carla Benedetti, Antonio Moresco e Tiziano Scarpa decidono di creare un sito web per non disperdere le energie di pensiero e invenzione che si sono raccolte durante il convegno Scrivere sul fronte occidentale. Questo sito dovrebbe essere più agile e duraturo rispetto a un semplice convegno, caratterizzato da uno spirito di apertura e libera espressione delle idee.

Nasce così Nazione Indiana, un blog collettivo che permette a ciascun membro di pubblicare autonomamente, senza filtri redazionali, firmandosi sempre con nome e cognome. Il nome del blog fa riferimento all’unità dei popoli nativi del Nordamerica, ciascuno autonomo ma pronti a fare fronte comune nelle emergenze. Le sezioni del blog includono “Allarmi” (questioni gravi), “Carte” (scritti già pubblicati altrove), “Diari” (esperienze e commenti all’attualità), “Mosse” (proposte e segnalazioni di eventi) e “Vasi comunicanti” (confronti e sconfinamenti di campo).

Nel 2003, Nazione Indiana va online, diventando un punto di incontro per scrittori, intellettuali e artisti. Il blog accoglie contributi esterni e mira a crescere nel tempo. Tra i membri si uniscono anche autori come Roberto Saviano, che condivide dettagli sul “Sistema” imprenditoriale e giornalistico della camorra. Il blog diventa un luogo di controinformazione indipendente e critica di costume, mettendo a disposizione preziosi archivi di testi e immagini.

La restaurazione e scissione da Nazione Indiana /

Nel maggio 2005, al Salone del Libro di Torino, si tiene un incontro curato da Benedetta Centovalli, in cui partecipano Carla Benedetti, Italo Cossavella, Sergio Fanucci, Loredana Lipperini e Antonio Moresco. Come preparazione per l’evento, Antonio Moresco scrive un pezzo intitolato La restaurazione, che riassume quanto è stato discusso nelle riunioni di Nazione Indiana. Questo scritto, pubblicato sul blog, suscita numerose reazioni, comprese critiche da parte di scrittori esterni al gruppo.

Alcuni membri di Nazione Indiana, tra cui editor e collaboratori di case editrici, non sono convinti dell’approccio e dei contenuti de La restaurazione. La discussione avviene pubblicamente sul blog, e si riflette sulla possibilità di intraprendere iniziative radicali all’interno del gruppo. Antonio Moresco scrive una lettera di commiato da Nazione Indiana, e una decina di persone, tra cui i fondatori del blog, lasciano il gruppo. Non rivendicano alcuna esclusiva sulla testata o sul sito, garantendo una gestione paritaria fra membri vecchi e nuovi.

Nasce Il primo amore /

Nel settembre del 2005 si tiene la prima riunione de Il primo amore. Il titolo del gruppo prende ispirazione dal diario omonimo di Giacomo Leopardi, in cui descrive il suo primo innamoramento e la scoperta di una forza interiore insospettata. Il nome stesso del gruppo, proposto da Antonio Moresco, riflette l’intenzione di affrontare argomenti e potenze primarie che organizzano la vita individuale e sociale.

I membri fondatori includono Sergio Baratto, Carla Benedetti, Benedetta Centovalli, Gabriella Fuschini, Giovanni Maderna (che successivamente lascerà il gruppo per motivi personali), Sergio Nelli, Tiziano Scarpa e Dario Voltolini. Una nuova acquisizione fondamentale è quella di Giovanni Giovannetti, fotografo, giornalista militante e fondatore della casa editrice Effigie.

Le riunioni si terranno principalmente nella sede della casa editrice. Nel gennaio 2005, Il primo amore va online con una scritta autografa di Giacomo Leopardi come testata. La prima iniziativa è un appello internazionale per la riapertura del processo Pasolini. Questa volta, il gruppo decide di pubblicare una rivista su carta, definita un “giornale di sconfinamento”, con sezioni dedicate a temi specifici, “Orbite” e segnalazioni/recensioni.

Tribù d’Italia /

Un passaggio fondante della storia de Il primo amore è l’organizzazione dell’incontro Tribù d’Italia a Castiglioncello (2010), dove hanno partecipato decine di associazioni culturali, gruppi teatrali, riviste, autori, artisti e singoli individui attivi nel campo della creazione e dell’intervento sociale. Durante l’evento, ciascuno ha descritto la propria attività, gli scopi e le sfide affrontate.

Le parole pronunciate in quell’occasione sono state poi pubblicate nel settimo numero della rivista cartacea Il primo amore, mantenendo il titolo Tribù d’Italia. Questo incontro non solo ha permesso lo scambio di informazioni ed esperienze, ma ha anche creato legami tra gruppi che da quel momento hanno iniziato proficue collaborazioni. Un esempio è l’incontro Vediamoci a Scampia, organizzato dal Centro Hurtado di Napoli nel maggio 2010.

Cammina cammina /

Nell’inverno del 2010, Antonio Moresco (noto camminatore) propone un’impresa apparentemente folle: una camminata simbolica da Milano a Napoli, per ricucire l’Italia con i nostri passi. Il percorso è individuato, con tappe lungo la via Francigena dei pellegrini fino a Roma e poi lungo le antiche vie Appia, Atellana e Micaelica fino a Napoli. Numerose persone, tra cui Tiziano Colombi, Serena Gaudino e Giovanni Giovannetti, si uniscono all’iniziativa, dormendo in conventi, ostelli e palestre. Circa settecento camminanti partecipano all’impresa, che inizia il 20 maggio 2011.

Tra maggio e luglio 2012, insieme a Tribù d’Italia e a molti altri gruppi e associazioni, Il primo amore ha organizzato Stella d’Italia, un cammino collettivo in cinque bracci diretto a L’Aquila, partito da Messina, Venezia, Genova, Santa Maria Leuca, Roma. Il nome deriva dalla forma del tracciato complessivo che idealmente somiglia a una stella.

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