ART SPACE / Milano / Distretto: Porta Venezia / Mappatura / Fondazione Luigi Rovati
Tipologia / Museo
Focus / Arte contemporanea e antica (collezione etrusca)
Attività / Mostre, eventi, formazione, residenze d’artista
Spazi / Sale espositive, sala studio, sale conferenze, spazi per esposizioni temporanee, shop museale, biblioteca, giardino con padiglione espositivo
Amenities / Caffè bistrot e ristorante
In attività dal / 2022
Indirizzo / Corso Venezia, 52, 20121 Milano MI
My Maps / Milano / Art Space di Ɐ Revolt Magazine
Descrizione / Fondazione Luigi Rovati
La Fondazione Luigi Rovati mette in relazione la sua vasta collezione etrusca con opere di artisti contemporanei. Prende il nome da un celebre medico, ricercatore e imprenditore farmaceutico. Rovati è stato insignito del titolo di Cavaliere del Lavoro e di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Nel 1961, a Monza, ha fondato il Rotta Research Laboratorium, una biotech all’avanguardia che si è distinta a livello internazionale nella ricerca e nello sviluppo di nuovi farmaci. Nel corso degli anni, l’azienda è cresciuta fino a diventare una delle principali multinazionali farmaceutiche italiane.
Oggi, la Fondazione Elpis si ispira alla sensibilità per la storia, l’archeologia e la ricerca. Le sue idee si sviluppano in un continuum tra arte e scienza, contribuendo alla produzione di cultura nella società della conoscenza.
«Quello tra storia e arte è un legame affascinante. Capire il rapporto che lega un popolo alle sue espressioni artistiche è avvincente, così come lo è vedere che i cambiamenti di stile nell’arte sono lo specchio di mutamenti nella società. Riuscire a cogliere questo legame mi ha aiutato a comprendere popoli lontani nel tempo e nello spazio e ha costituito la base della mia visione del fare impresa»
Luigi Rovati
Metodo /
La Fondazione Luigi Rovati sviluppa le sue attività attraverso un modello organizzativo a rete, basato su alleanze e connessioni. Questa struttura aperta accoglie progetti esterni e presenta i propri progetti all’esterno. L’elasticità di questo metodo genera una vasta gamma di applicazioni, tra cui attività legate alle collezioni, mostre, eventi, studio, ricerca, formazione, documentazione e divulgazione.
Il metodo è rappresentato da un modello tridimensionale che definisce il sistema di relazioni e i punti di connessione. Inoltre, la Fondazione Luigi Rovati si ispira a otto principi operativi che costituiscono la base del suo linguaggio e delle sue azioni:
Questi principi guidano le attività della Fondazione e la rendono un’organizzazione dinamica e aperta alla collaborazione.
La sede /
Il Museo d’arte della Fondazione Luigi Rovati è situato in un palazzo storico a Milano, affacciato sui giardini di via Palestro al numero 52 di corso Venezia. Questa area era conosciuta nel Settecento come Borghetto di Porta Orientale. Numerosi autori dell’epoca la consideravano una delle zone più malfamate della città e, durante la peste del Manzoni, era frequentata dai monatti.
Nel Settecento, fu avviato un nuovo progetto di riorganizzazione degli spazi, che coinvolse la costruzione di un camminamento in ciottoli verso il giardino, la realizzazione di muri perimetrali e la conversione di un silos in un pozzo perdente con cisterna.
Nel 1871, il Principe di Piombino costruì l’attuale palazzo, demolendo le strutture precedenti e interrandole. Nel corso degli anni, il palazzo passò attraverso diverse proprietà, tra cui Donna Javotte Manca di Villahermosa, vedova del senatore Ettore Bocconi, e successivamente Giuseppina Rizzoli.
Nel 1960, la famiglia Rizzoli commissionò un significativo intervento di ristrutturazione e riqualificazione. Gli architetti Ferdinando Reggiori e Filippo Perego furono coinvolti nel progetto, con Reggiori che modificò la morfologia del palazzo e progettò il rifacimento della facciata interna, mentre Perego ridisegnò gli interni, ripristinando l’identità ottocentesca e inserendo alcuni ambienti contemporanei. Nel 2016, la Fondazione affidò un nuovo progetto di riqualificazione allo studio MCA, guidato dall’architetto Mario Cucinella.
Progetto architettonico di MCA /
Il progetto di Mario Cucinella prevede la conservazione della facciata storica vincolata, mentre il corpo del palazzo subirà una profonda trasformazione per rispondere alle esigenze della Fondazione. Alcuni punti chiave includono:
Ampliamento dei Piani Interrati: I piani interrati saranno ampliati per ospitare il piano espositivo ipogeo e i depositi della collezione, oltre agli impianti tecnologici. Questa è una delle realizzazioni più scenografiche sul fronte architettonico. Un rimando contemporaneo alle catacombe etrusche.
Restauro Conservativo del Primo Piano: Il primo piano manterrà lo stile originale del palazzo, con pavimenti, soffitti e arredi oggetto di un importante restauro conservativo.
Altri Piani per Funzioni Museali: Gli altri piani ospiteranno uffici, sala studio, sale conferenze, spazi per esposizioni temporanee, lo shop museale, il caffè bistrot e il ristorante.
Recupero del Giardino: Il giardino, soggetto a tutela paesaggistica, preserverà le specie arboree esistenti e sarà armonizzato con nuovi innesti plantari e vegetativi.
Sostenibilità Ambientale ed Energetica: L’edificio sarà progettato seguendo i parametri della certificazione LEED.
Infrastruttura Tecnologica Integrata: Un sistema unico integrerà le informazioni dell’esperienza di visita con quelle della governance museale.
Podcast /
Disponibile anche un Podcast su piattaforma Spreaker. Lo trovi QUI.
