ART SPACE / Milano / Distretto: Porta Romana / Mappatura / Teatro della Contraddizione
Tipologia / Teatro
Focus / Teatro, danza e musica
Attività / Programmazione della Stagione Sperimentale, produzione di spettacoli, organizzazione di eventi, festival e rassegne, formazione, ricerca artistica, residenze.
Spazi / Una sala da 99 posti, Foyer
In attività dal / 2000 nella sede di via della Braida, dove nasce la Stagione Sperimentale. Le attività di compagnia e di formazione nascono nel 1992.
Indirizzo / Via Privata della Braida, 6, 20122 Milano MI
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Descrizione / Teatro della Contraddizione
Il Teatro della Contraddizione è una compagnia, un teatro, una scuola, un luogo d’incontro tra artisti, linguaggi e pubblici diversi. Nel ’99 apre la sede di via della Braida, dove nel 2000 avvia la Stagione Sperimentale Europea.
La vocazione alla ricerca, al rischio, ha portato la Contraddizione a ricoprire il ruolo di “incubatrice” regalando spazio e tempo a compagnie di grande qualità ma di poche risorse, questo ha consentito agli artisti di sviluppare la propria identità espressiva, senza conformarsi a ciò che nel mercato ha un riscontro immediato; tra gli esempi più eclatanti citiamo: Benedict Cumberbatch, Carmelo Rifici, Rosario Palazzolo.
Il Teatro della Contraddizione è diventato negli anni punto di riferimento anche per artisti già affermati in virtù dell’innovazione, della rigorosa selezione delle proposte artistiche, e della politica culturale del teatro.
Per l’artista Renzo Francabandera è un «gruppo di artisti che da anni gestisce questo piccolo santuario delle arti performative, diventato punto di incontro e fucina laboratoriale per moltissimi artisti della scena di base milanese e non solo. Tanti sono ad aver mosso qui i primi passi e che ancora mantengono una sorta di fedeltà a questo “grottino dell’anima”, che ha un che di kantoriano, una sua poesia magica che hanno pochi altri teatri in Italia, percepibile appena entri: di fatto uno dei veri imperdibili luoghi del teatro a Milano»
La ricerca di una nuova grammatica contemporanea e allo stesso tempo la costruzione di nuovi ponti verso il pubblico sono strumenti necessari per intercettare l’essere umano in continua trasformazione. Queste istanze sono evidenti nella sperimentazione all’interno delle proprie produzioni: gli spettacoli della compagnia sono il territorio in cui si sviluppano nuove metodologie di ricerca, frutto di una lunga gestazione temporale che non è quasi più rintracciabile nemmeno nelle grandi produzioni.
«...il Teatro della Contraddizione propone creazioni che hanno la cifra dello spettacolo-happening, dell’incontro teatral-performativo, qualcosa che esorbita dalla logica della fruizione teatrale in senso stretto. Un tipo di teatro che viene proposto e praticato solo in questo spazio a Milano, e in realtà potremmo dire che è una cifra unica e irrintracciabile, anche cercando altrove» Renzo Francabandera, PAC
Spazio /
Un teatro con le viscere nella terra e l’imprevedibile sulla soglia. Occorre scendere il sottoscala per raggiungere il piccolo foyer. Varcata la soglia del sipario, lo spazio teatrale open space senza palcoscenico, si adatta a scenari diversi, capaci di allargare e rimpicciolire l’immaginario dello spettatore al servizio dell’universo messo in scena dallo spettacolo della sera.
Nel foyer e negli altri spazi di anticamera teatrale, una fascinazione di arredi e di foto di artisti che hanno attraversato il luogo e la storia del teatro. Lungo la parete laterale alla facciata di accesso, le firme e le impronte degli spettatori e degli artisti che in periodo pandemico hanno sostenuto e salvato il teatro con un crowdfunding.
Formazione /
La formazione è parte integrante e strutturale del processo creativo della compagnia, è il territorio più fertile per fare ricerca e per formare e accogliere nuovi possibili attori. Il primo centro del lavoro si articola intorno a percorsi specifici che portino l’allievo alla consapevolezza e all’accettazione globale di sé: abbandonando i pregiudizi circa la propria identità, il corpo esplora nuove dinamiche, la tavolozza timbrica si arricchisce di toni e sfumature, perduti.
Lo sviluppo dell’attitudine a considerare la molteplicità dei punti di vista e ampliare la propria gamma espressiva includendo e giocando anche le zone più sotterranee del proprio sé, porta alla scoperta di un immaginario più autentico, libero da stereotipi.
Formati d’arte / ExPolis
Dal 2013, con il sostegno di Fondazione Cariplo, TdC avvia nuove pratiche culturali per avvicinare la comunità alla cultura. I Formati d’Arte sono eventi culturali ibridi e multilinguistici dove il confine tra arte e relazione, tra spettacolo ed esperienza si perde, si sposta, si ridefinisce.
Tra tutti citiamo Balerhaus, una balera popolare giocata con gli strumenti dell’arte. Ballo liscio, danza contemporanea e teatro di ricerca si incrociano, percorrendo il confine tra il mondo perduto della balera e la contemporaneità; valorizzando il suo carattere naïf, che, in una forma buffa e poetica, è in grado di parlare trasversalmente con le diverse generazioni che partecipano alla serata, rimette in moto il contatto tra i corpi “estranei”.
Il Festival ExPolis dal 2011 invade la città di Milano con camminate artistiche che creano una comunità viaggiante, fuori dai luoghi protetti dell’arte in connessione, mutevole, con il contesto urbano, ridisegnandolo. La Camminata Alchemica percorre, abita e racconta i luoghi della città tramite azioni performative (teatro, musica, danza): mette in relazione identità, discipline e linguaggi artistici diversi con spazi non convenzionali, per colmare le distanze esistenti tra soggetti culturali del territorio e tra artisti e spettatori.
«Lo scopo è sicuramente ambizioso: attivare il territorio, incrementare la partecipazione e la cittadinanza attiva con i linguaggi delle arti e i metodi della ricerca, per capire cos’è la città, cosa sta diventando, chi la abita».